PERCHE' EUGENIO?
Eugenio Nobili era un ragazzo con una grande voglia di vivere, sempre attivo e disponibile.
Da piccolo ha sempre frequentato la Chiesa e l’Oratorio.
Partecipava con entusiasmo alle diverse rappresentazioni durante le feste oratoriane e alle manifestazioni dei carri allegorici delle varie frazioni, in occasione del carnevale.
Grande la passione di Eugenio per l’attività teatrale e per il calcio.
Tifoso del San Zeno, seguiva la squadra riportando poi la cronaca delle partite sui giornali locali.
Visse con grande fede la settimana trascorsa in pellegrinaggio al Santuario di Lourdes, insieme al Parroco Don Eugenio Dalla Libera e altri amici parrocchiani.
Dal bollettino “La Voce di S.Zeno”, Eugenio descrive questa sua esperienza:
Una strana emozione ho avvertito passando anch’io sotto la grotta e, nel toccare la roccia ormai liscia, mi sono chiesto quanta gente abbia ripetuto il mio medesimo gesto, quel gesto segno di una fede che unisce giovani ed anziani, malati e sani, di tutte le nazioni .
Nonostante i suoi problemi di salute, Eugenio continuò a studiare conseguendo il diploma di Ragioniere presso l’I.T.C. “Viganò” di Merate, dove frequentò il suo ultimo anno superiore e dove disse di aver trascorso l’anno più bello e sereno, grazie ai suoi compagni di classe che gli volevano molto bene e che lo avevano sempre sostenuto e incoraggiato.
Per questo volle ringraziare con una lettera la Preside, i Professori e soprattutto i compagni per averlo aiutato a realizzare il suo sogno di conseguire la maturità.
Poi venne il giorno da lui tanto atteso; il giorno del trapianto del cuore e dei polmoni.
Eugenio era felice, sereno, non aveva paura, voleva solo vivere.
Infatti ripeteva sempre:
Ho tanta voglia di vivere e se ce la faccio, voglio scrivere un libro per dire a tutti quanto vale la vita.
Il trapianto venne effettuato il 21 novembre 1993. Eugenio era felicissimo.
Qualche giorno prima di Natale scrisse una lettera nella quale ringraziava Don Eugenio, tutti gli amici e i parrocchiani per le loro preghiere e per il loro affetto.
Esprimeva il suo desiderio di vivere e ricordava il ragazzo che donandogli gli organi gli aveva ridato la vita.
Eugenio scriveva:
E’ ormai passato un mese dalla miracolosa notte e tutto procede bene, il morale è alto anche perché so che, una volta conclusa la parentesi al San Matteo e un paio di mesi di riabilitazione, la vita che mi aspetta non sarà più vivibile solo al cinquanta, ma al cento per cento.
...abbiate insieme con me anche se a distanza, un ricordo per il ragazzo che mi ha donato gli organi, ridandomi la vita vera....Concludo con un grazie di tutto a tutti. Auguro un Buon Natale e un felice Anno Nuovo, pieno di felicità e di tanta salute. Il mio Natale e il mio Anno Nuovo sono datati 21 novembre 1993: per me è quasi una nuova nascita.
Purtroppo questa felicità non poté durare molto: il 28 Gennaio 1994 Eugenio ci ha lasciati con il ricordo del suo sorriso, delle sue parole, del suo guardare sempre avanti, della sua immensa - straordinaria voglia di vivere.
Ciao Eugenio!